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“Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore ai vostri simili, la vera nobiltà è essere superiore a quello che sei stato” Ernest Hemingway

“Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore ai vostri simili, la vera nobiltà è essere superiore a quello che sei stato” Ernest Hemingway

Prendiamo spunto dal libro di Tommaso Ebhardt “Sergio Marchionne” per parlare di produzione di classe mondiale o World Class Manufactoring, che fu coniato dallo studioso americano Richard Schonberger negli anni Ottanta, per definire l’insieme di metodologie di ottimizzazione della produzione adottate dalle migliori industrie giapponesi.
L’industria si muove sulla base di due spinte competitive: la prima massimizzare l’efficienza, con una riduzione massima del costo di un prodotto in tutto il suo ciclo vitale e la seconda massimizzare l’efficacia, ossia ridurre i tempi di consegna e dare sempre una risposta rapida alle variazioni richieste dal cliente.
Ecco allora che il riferimento al WCM diventa perfetto perché ha l’obiettivo di eliminare gli sprechi e di realizzare i prodotti in maniera più rapida, economica, con maggiore qualità, sicurezza e soddisfazione del personale addetto, dei fornitori e dei clienti. 
I risultati si possono ottimizzare attraverso il miglioramento continuo dei processi, della qualità del prodotto, delle condizioni di lavoro del personale e del rispetto per l’ambiente, con una riduzione dei costi di produzione, degli sprechi e l’aumento della sicurezza dei dipendenti.
L’elemento di svolta, che è stato uno dei primi cambiamenti operati in Fiat da Marchionne quando entrato azzera il management e riduce la catena gerarchica cosicché in pochi passaggi si arriva a lui, deriva dal coinvolgimento delle persone a tutti i livelli, dagli operai ai manager.
La bellezza è che si passa da una visione verticale ad una orizzontale, dove il lavoro è “gioco di squadra”, ognuno ha più compiti che si intersecano con quelli dei colleghi e le informazioni si diffondono più facilmente.
Visione strategica, capacità di trasformazione, nuove tecnologie e personale coinvolto diventano alcuni degli strumenti essenziali per fare un salto di qualità verso il futuro.
“Non vivremo mai lo stesso girono due volte, perché sappiamo che c’è sempre qualcosa che si può fare meglio. Non saremo mai compiacenti con i nostri risultati perché l’unico approccio che conosciamo è guardare sempre in avanti alla ricerca di nuovi e migliori risultati. Il nostro obiettivo finale, il vero traguardo, è sempre quello che dobbiamo ancora tagliare. S.Marchionne”